In questi giorni avevo voglia di provare nuove emozioni. C’è
chi lo fa partendo col proprio fidanzato o la propria fidanzata, chi lo fa cambiando
lavoro, chi lo fa sposandosi (boh forse non è la motivazione più corretta questa
per celebrare un matrimonio ma io cosa ne so, fate come vi pare), e poi ci sono
io che lo faccio iniziando nuovi telefilm.
In questa fase di pazzia, superata
solo da Marissa Cooper che lancia uno sdraio in piscina, ho guardato ben 4
nuovi pilot (con pilot si intende il primo episodio della prima stagione di un
telefilm), ovvero: The Young Pope, Westworld, Eyewitness e Victoria.
Premetto
che non ne parlerò dal punto di vista tecnico perché le mie competenze in
materia sono più o meno quelle di Trump riguardo la Costituzione Americana, ma
tratterò piuttosto delle mie sensazioni e pensieri riguardo la trama e i
personaggi.
The Young Pope narra le vicende di un giovane cardinale
americano, Lenny Belardo, che diventa papa. Le persone attorno a lui credono di
poterlo manovrare, in realtà ci si rende conto si da subito che non sarà così. Il
telefilm è scritto e diretto da Paolo Sorrentino e nel cast troviamo, tra gli
altri, Jude Law (che interpreta Lenny) e Diane Keaton.
L’episodio inizia subito dopo la nomina di Papa e si capisce
immediatamente di quanto Lenny sia lontano da ciò che ci si aspetterebbe da
questa figura. Di seguito vi trascrivo un estratto di un suo discorso:
“…e cos’altro abbiamo dimenticato? Ci siamo dimenticati di masturbarci, di usare anticoncezionali, di abortire, di celebrare i matrimoni omosessuali, di permettere ai preti di amarsi tra loro e di sposarsi, anche. Ci siamo dimenticati che possiamo morire se non vogliamo più vivere, e di fare sesso per motivi diversi dalla procreazione senza sentirci colpevoli…”
Gli elementi che più colpiscono di questo telefilm, sono i dialoghi
(come si può notare dalla citazione sopra) e i personaggi. I personaggi sono
tutti interessanti e spero, ma sono abbastanza convinta succederà, verranno
approfonditi, nessuno è solo come sembra, tutti hanno un passato che secondo me
vale la pena raccontare. E i dialoghi sono ironici, sarcastici, pungenti e
intelligenti, anche quando all’apparenza estremamente stupidi. Lo sono quelli
che vedono come protagonista Lenny perché le caratteristiche sopra indicate
fanno parte della sua persona, ma lo sono anche gli altri.
I primi minuti scorrono un po’ lenti, ma successivamente
prende un ritmo più veloce e non l’ho mai trovato noioso. Dunque per me è assolutamente
promosso e lo continuerò sicuramente.
I prossimi due pilot li ho iniziati a guardare con le stesse
premesse, ovvero consapevole che non fossero assolutamente il mio genere e che
la trama mi annoiasse già solo leggendola. E voi direte “Perché li hai iniziati
allora?”, potrei dirvi di avere una risposta a questa domanda, ma starei mentendo,
quindi andiamo con l’onestà: non ne ho idea.
Il primo è Westworld. Il tema principale è il mondo degli
androidi sintetici, quindi robot con sembianze umane (chiedo scusa a tutti gli
intellettuali di robotica et similia per questa spiegazione super scientifica).
Ciò che lo distingue dai molti film e telefilm sull’argomento è che questi
androidi sono inseriti in una cittadina western che è interamente popolata da
loro e che la storia viene affrontata sia dal punto di vista di questi
androidi, sia da quello del team di umani che li hanno creati. L’obiettivo di
quest’ultimi è renderli sempre più vicini agli esseri umani, ma uno degli
ultimi aggiornamenti inseriti ha provocato delle conseguenze nei comportamenti e
il team fatica a controllarli. Sorprendentemente questo telefilm non è prodotto
da Matteo Salvini, anche se in realtà secondo me lo userà nella prossima
campagna elettorale mettendo i “pdini” o i “centri a-sociali” (questa battutona
di Matteone non smetterà mai di farmi ridere) al posto del team di umani e gli
immigrati nel ruolo degli androidi, inserendo qualche "ruspa" e "hotel a 5 stelle" di tanto in tanto.
Devo dire che non ho ancora deciso se mi piace o no. E’
sicuramente ben fatto e ci sono molti colpi di scena
e tra l’altro, anche se può sembrare un paradosso, vengono analizzati
approfonditamente le emozioni umane, però una volta finito l’episodio non mi ha
trasmesso la voglia di caricare il successivo. E questa sensazione si è
protratta anche nei giorni successivi. Credo comunque sia dovuto al mio non
interesse riguardo il western e la robotica. D’altra parte però ci sono film e
telefilm che trattano degli androidi (come per esempio Ex Machina per quanto
riguarda i film e Humans per quanto riguarda i telefilm) che ho trovato molto più appassionanti.
Probabilmente guarderò il secondo episodio e da lì deciderò se continuare o
meno. Perché come si suol dire: mai giudicare un telefilm dal pilot.
L’altro telefilm è invece Eyewitness.
La trama in breve: Philip e Lukas si trovano in un capanno
di proprietà del padre del secondo, quando arriva un gruppo di uomini armati. I
due ragazzi si nascondono e assistono all’uccisione di alcuni di questi uomini
da parte di uno di loro. Da questo momento la polizia indaga sul fatto e si
originano altre morti legate a queste.
La narrazione è molto interessante e appassionante. Ci sono
momenti di suspense e di certo fa venire voglia di continuare la visione. Dopo
il pilot, infatti, ho caricato i successivi tre episodi usciti, uno dietro
l’altro (di cui uno alle quattro e mezza di notte perché non riuscivo ad
attendere oltre). Un altro elemento interessante del telefilm è la storia tra i
due ragazzi. Apparentemente potrebbe sembrare il solito cliché: Philip è gay,
consapevole di esserlo e tranquillamente a suo agio con questo; Lukas, invece,
è la prima volta che prova queste sensazioni per un ragazzo e non ne capisce il
motivo, continua infatti a non ritendersi omosessuale, ha una ragazza e diventa
spesso brusco e violento quando Philip lo mette di fronte all’evidenza. Però, in
realtà, gli atteggiamenti di Philip sono molto più profondi e non lo fanno
coincidere totalmente con il tipico cliché. Però non vi racconto altro perché credo
sia molto più interessante scoprirlo guardandolo.
Credo sia chiaro, e se non lo è lo ripeto, che per me questo
pilot è assolutamente promosso.
L’ultimo telefilm di cui parlo è Victoria. Per ora ho visto
solo il primo episodio, ma vi anticipo che mi è piaciuto molto e quindi lo
continuerò sicuramente, però è uscita tutta la prima stagione che conta 8
episodi. In questo telefilm troviamo raccontate le vicende della Regina
Vittoria, che ha regnato in Gran Bretagna e in Irlanda dal 1837 alla sua morte.
Avendo visto solo il pilot non posso dire se e quanto sia fedele alla storia
originale. Da appassionata di telefilm storici posso però dedurre che ci sarà,
come di solito succede, una parte di elementi fedeli alla storia della vera
Regina raccontati però in modo romanzato. Se avete già visto telefilm di questo
genere, potete già immaginarvi cosa aspettarvi, ripetono tutti più o meno lo
stesso schema. In questo caso però troviamo alcune note di originalità (che
però riprendono la storia originale) come l’infatuazione di Vittoria, regina
diciottenne, nei confronti di Lord Melbourne un uomo della sua corte molto più
grande di lei. La narrazione l’ho trovata comunque molto interessante, non mi
ha mai annoiato e anzi mi ha messo la curiosità di continuarlo per conoscere
meglio lei, la vicenda con Lord M., e le relazioni con tutte le altre persone
della sua corte. E’ un telefilm molto corale quindi pur essendo lei la
protagonista, tutti i personaggi sono ben strutturati e interessanti.
Voi avete visto uno di questi pilot? Cosa ne pensate? Se non
avete ancora visto nulla quale vi interessa di più? Quali sono i pilot che più
vi hanno colpito in generale tra quelli visti?
Aspetto i vostri pareri,
a presto,
Frè.
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